“Pari e dispari – l’officina dei pediatri”: la SIPPS sottolinea l’importanza delle vaccinazioni
A Camerota, in provincia di Salerno, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale invita le famiglie a non abbassare la guardia. I lavori si concludono il 18 luglio
Roma, 16 luglio 2014. E’ in corso a Camerota l’11esima edizione di “Pari e dispari – l’officina dei pediatri”. Nella località in provincia di Salerno si confrontano dermatologi, allergologi, gastroenterologi, neuropsichiatri e pediatri. Uno dei temi fondamentali dei lavori sarà discusso domani, quando si parlerà delle vaccinazioni. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale invita a non abbassare la guardia. “I vaccini – spiega il Presidente SIPPS, Dott. Giuseppe Di Mauro – proteggono la vita e la persona. Non solo. Vaccinare significa ridurre le spese e produrre un impatto immediato e benefico sulla sanità pubblica. Le vaccinazioni in forte calo, con diminuzioni che in alcune aree italiane arrivano fino al 25%, soprattutto per rosolia e morbillo, devono far riflettere e ci mettono in allarme. Il nostro compito è quello di tranquillizzare le famiglie italiane con bambini: vaccinate i vostri figli, non abbiate paura! Non esiste alcuna correlazione tra vaccini ed autismo. Si tratta, piuttosto, di notizie false che creano messaggi distorti e lontani anni luce dalla realtà”. La SIPPS sottolinea come numerose malattie che oggi non sono più presenti nel nostro Paese siano state sconfitte proprio grazie alle grandi vaccinazioni che hanno coinvolto migliaia di individui. “Pensiamo solo al vaiolo – spiega Di Mauro – e all’ultimo caso di infezione naturale da virus che si è verificata in Somalia nel 1977. Il 9 dicembre 1979, due anni dopo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha certificato l’eradicazione del vaiolo. Nel 1980 è stata sospesa la vaccinazione in tutti i Paesi. Le malattie infettive possono essere quindi eliminate, ma occorre rispettare gli obiettivi vaccinali definiti come coperture vaccinali. Fino al momento in cui una malattia infettiva non è stata eliminata, come ad esempio, difterite, tetano e polio, dobbiamo continuare a vaccinare”. Di Mauro si sofferma sulla pertosse. “L’elevata copertura vaccinale – informa – ha permesso di ridurre la diffusione della B. pertussis, ma il declino dell’immunità che si verifica nei soggetti vaccinati fa sì che adolescenti e adulti rappresentino una fonte di infezione per i non vaccinati ed i lattanti che non hanno completato il ciclo primario. La pertosse è sottostimata negli adolescenti e nei giovani adulti a causa del
quadro clinico atipico e dello scarso ricorso alla conferma di laboratorio. Il reale impatto della pertosse nella popolazione è difficilmente valutabile e scarsamente percepito dalla popolazione e dagli operatori sanitari. E’ importante mantenere elevati livelli di copertura vaccinale nei bambini ed effettuare i richiami previsti dal calendario vaccinale”.
In Italia va tutto bene? “Fino ad ora sì – dichiara Di Mauro – e un’altra prova dell’efficacia dei vaccini è data dal primo vaccino quadrivalente contro l’HPV, arrivato nel nostro Paese a marzo 2007, un vaccino a cui si dovrebbero sottoporre tutte le giovani di 12 anni per prevenire l’insorgenza del tumore del collo dell’utero. Ma per proteggere i nostri bambini, noi pediatri dobbiamo aiutare lo Stato a mantenere gli obiettivi prefissati, contro quanti si oppongono alle vaccinazioni e diffondono false informazioni attraverso il web e, a volte, anche mediante certi tipi di stampa. Dobbiamo dare alle famiglie informazioni chiare ed oneste sulle vaccinazioni, aiutarle a chiarire i loro dubbi e superare le perplessità, che negli ultimi tempi sono state anche sostenute da alcune incredibili sentenze e da iniziative giudiziarie in atto”. “In sintesi – prosegue il Presidente SIPPS – l’81% delle famiglie ritiene che le vaccinazioni abbiano un ruolo fondamentale nella salute dei bambini. Tuttavia, la metà delle famiglie (48%) considera le vaccinazioni pericolose ed un altro 48% ritiene che le vaccinazioni raccomandate ai bambini siano troppe. Noi pediatri dobbiamo intervenire aiutando le famiglie, ascoltandole e comprendendole, fornendo informazioni aggiornate e complete sui benefici e sui rischi della malattia e della vaccinazione, con un linguaggio chiaro e comprensibile, favorendo la loro consapevolezza dei benefici e dei rischi delle scelte e facilitando il loro processo decisionale”. “In queste giornate – conclude Di Mauro – mi piace pensare a Giorgio Cosmancini, secondo cui “La vaccinazione non è una tattica per vincere le piccole battaglie, ma è una strategia per vincere la grande guerra”.