Esiste un’età, non definita precisamente per la verità (perché diversa dalle cure primarie a
quelle ospedaliere, diversa da regione a regione, da ospedale a ospedale e anche tra i diversi reparti
del medesimo ospedale), in cui si passa dalle cure pediatriche, caratterizzate dall’accoglienza e dall’accompagnamento del piccolo paziente e della sua famiglia, a quelle di tipo adulto, caratterizzate
dal rapporto diretto medico-paziente e dalla responsabilizzazione di quest’ultimo. Esiste una sorta di terra di mezzo, che è l’adolescenza, piena di bisogni di salute peculiari ma che le varie articolazioni del sistema sanitario non sembrano in grado di intercettare in maniera sistematica.
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